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A spasso sulla luna: i Calanchi di Atri (C1/C2)

Intervista con il direttore della Riserva “Oasi WWF Calanchi di Atri”. Dopo aver letto l’articolo è possibile realizzare una serie di attività sul lessico relativo all’ecologia e alle scienze naturali.


Nei dintorni della città di Atri, in Abruzzo, troviamo un caratteristico paesaggio naturale chiamato Calanchi, contraddistinto da conformazioni di argilla che gli conferiscono un aspetto unico che fanno pensare, come molti affermano, a un ambiente lunare.

Un paesaggio singolare e speciale; speciale è anche il dottor Adriano De Ascentiis, Direttore della Riserva Naturale Regionale “Oasi WWF Calanchi di Atri”, colto ed instancabile studioso, sempre in prima linea sul fronte della valorizzazione e della promozione del territorio Abruzzese, a cui abbiamo chiesto di farci conoscere i bellissimi luoghi che fanno da scenario al suo prezioso lavoro.

Foto: Davide Ferretti, www.davide-ferretti.it

Innanzitutto le chiedo di presentarsi ai lettori: chi è Lei e di cosa si occupa?

Dal 2006 sono Direttore della Riserva Naturale Regionale Oasi wwf Calanchi di Atri, sono laureato in Scienze Naturali e mi occupo di tutte le attività che si svolgono nell’area protetta, da quelle mirate alla conservazione della natura a quelle di ricerca scientifica ed educazione ambientale fino ad arrivare a quelle legate ad attività turistiche ed escursionistiche che si svolgono in Riserva.

Ci può spiegare che cosa sono i Calanchi?

I Calanchi sono delle strutture geomorfologiche venutesi a creare attraverso l’azione di vari fattori: da quelli più strettamente geologici, quali la presenza di argilla, la composizione mineralogica dei suoli e l’esposizione dei versanti, fino a quelli antropici, come la presenza di cave di argilla fin da epoca romana, le deforestazioni attuate nei secoli passati, l’eccessivo pascolamento di bestiame, nonché la raccolta di liquirizia (l’Abruzzo è una delle regioni italiane con la maggior produzione di liquirizia e vanta un’antica tradizione  che risale al medioevo; proprio nel paese di Atri è stata fondata, nel 1836, l’azienda “R. De Rosa”, che si occupa ancora oggi della produzione di liquirizia, n.d.r.).

Foto: Davide Ferretti, www.davide-ferretti.it

I differenti fenomeni sopramenzionati hanno sicuramente influito sulla genesi di queste particolari strutture che appaiono, a chi le osserva, come affilate lame di argilla che si alternano a incise valli e che creano la sensazione di trovarsi in un vero e proprio paesaggio lunare. I Calanchi in gergo locale vengono chiamati “li ripe” (terreno scosceso e accidentato, n.d.r.).

Come nasce l’idea di tutelare questa zona come riserva naturale e, quindi, qual è la funzione dell’ Oasi WWF Calanchi di Atri?

L’idea è partita da un’associazione locale, Italia Nostra, che ha proposto alla Regione Abruzzo di tutelare un paesaggio così particolare in un’area dove già la Società Botanica Italiana aveva individuato un biotopo di rilevante interesse.

La Riserva, come tutte le aree protette, svolge la funzione di tutela di particolari biotopi e di conservazione degli stessi per consegnarli alle generazioni future nello stesso modo in cui ne abbiamo goduto noi.

Foto: Davide Ferretti, www.davide-ferretti.it

Essendo inoltre importanti serbatoi di biodiversità, queste aree risultano di importanza strategica per i sistemi ecologici, per la loro resilienza e nel determinare le funzionalità ecosistemiche indispensabili alla nostra esistenza e a quella di ogni essere vivente.

Oggi sentiamo spesso parlare di turismo sostenibile, responsabile. Cos’è per Lei la sostenibilità in questo settore e in che modo crede che l’Oasi possa promuoverlo?

Per turismo sostenibile si intende un modo responsabile di usufruire della natura e delle sue risorse in un’ottica di coesistenza tra fattori naturali ed antropici. Per valutare la sostenibilità nel settore turistico, prima di attivare pacchetti, andrebbero valutati tutti gli aspetti derivanti dall’impronta ecologica dovuta alla presenza di turisti in aree così delicate.

Nella nostra area protetta, ad esempio, abbiamo inserito per alcune attività il numero chiuso e abbiamo evitato di realizzare infrastrutture destinate al turismo (come ad esempio la creazione di sentieri all’interno dei Calanchi, ponti tibetani o zipline, infrastrutture impattanti soprattutto per la fauna selvatica), se non quelle che permettono un’ordinaria fruizione dell’area nel pieno rispetto della Wilderness.

Se qualcuno tra i lettori capitasse in Abruzzo, ci potrebbe indicare quali sono i principali eventi estivi organizzati dall’Oasi?

La riserva organizza un fitto calendario di appuntamenti estivi che vanno dalle semplici escursioni alla scoperta dei Calanchi fino a serate teatrali e musicali per arrivare ad incontri letterari che si svolgono presso il centro visite. 

Foto: Davide Ferretti, www.davide-ferretti.it

Quest’anno gli eventi sicuramente più suggestivi sono le escursioni notturne, le serate musicali con gli artisti del festival Duchi Acquaviva e le attività teatrali che si svolgeranno nel prato del centro visite, un balcone naturale con una vista mozzafiato sull’Abruzzo.

Attività 1

In italiano il suffisso -ico è presente in molti aggettivi che:

  1. hanno origine latina e greca e che indicano una relazione diretta con il sostantivo da cui derivano (es. atmosferico = atmosfera)
  2. vengono usati come sostantivi femminili (aggettivi sostantivati) per indicare una disciplina o un’attività (es. fonemica = fonema)

Ricordiamo che per la formazione del plurale maschile dei nomi in -co bisogna fare attenzione alla posizione dell’accento:

  1. se l’accento si trova sulla penultima sillaba (antico) il plurale sarà in -chi (antichi)
  2. se l’accento si trova sulla terzultima (prolifico) il plurale sarà in -ci (prolifici)

Osserva gli aggettivi in grassetto presenti nel testo e indica a quali delle due categorie appartengono specificando il sostantivo da cui derivano. Nella seconda parte del foglio converti tutti gli aggettivi femminili al maschile e poi inserisci i singolari nella colonna di destra e i plurali in quella di sinistra. Infine completa lo schema con i singolari e plurali mancanti.

Attività 2

Risolvi il cruciverba con le parole ed espressioni presenti in grassetto nel testo: per ognuna di essa troverai la definizione corrispondente. Fai attenzione: ho sostituito alcuni aggettivi del testo con il sostantivo da cui essi derivano (proprio come abbiamo visto nell’esercizio precedente).

Attività 3

Ricostruisci il testo inserendo al posto giusto alcuni dei termini ed espressioni che hai analizzato nelle attività precedenti.


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